Ci sono voluti i calci di rigore per decretare la prima semifinalista di Euro 2016 in un match molto equilibrato dove nessuna delle due squadre ha prevalso sull’altra. Partita dove le difese la fanno da padroni: sponda polacca, le palle alte in area sono tutte di Glik (7), manco giocasse contro Nani (5,5), pardon per la battuta. A proposito non una grande prestazione quella dell’ala portoghese che sbatte su un ottimo Jedrzejczyk (6), ammettiamo il copia-incolla che qui è d’obbligo. Pazdan (6) gioca sempre al limite, rischia il rigore su Ronaldo nel primo tempo ma alla fine porta a casa una buona prestazione; idem Piszczek (6,5) che sembra tornato quelli dei bei tempi di Dortmund macinando chilometri sulla fascia destra.
Dall’altra parte situazione analoga dove è Pepe (6,5) a tenere alta la guardia mettendo a servizio dei suoi compagni la sua esperienza in campo internazionale, tanti anticipi e i giusti “colpi di testa”, non quelli a cui ci ha abituato nel corso della sua carriera, per intenderci. Non il massimo i suoi compagni di reparto: Rui Fonte (5,5) è troppo timido su Lewandowski mentre Eliseu (5,5) fa rimpangere in maniera importante l’assenza di Guerrero. Discorso diverso per Cedric (5) che fa una buona partita ma lo scivolone che avvia l’azione del vantaggio polacco pesa tantissimo nella sua valutazione finale.
Il centrocampo doveva essere il reparto che più avrebbe mostrato la differenza tecnica tra le due squadre, a favore del Portogallo ovviamente. Eppure, fatta eccezione per Renato Sanches (7,5), gol del pareggio importantissimo e sangue freddo dal dischetto durante i calci di rigore dall’alto dei suoi 18 (DICIOTTO) anni, gli altri due “fenomeni” Andre Gomes (5) e Willian Carvalho (5) dimostrano in mondovisione di essere molto sopravvalutati soprattutto quando si parla di loro in ambito calciomercato. Nessun polacco ha spiccato a metà campo ma i vari Grosicki (6), Krychowiak (6) e Maczynski (6) non hanno sfigurato nel confronto con i portoghesi.
La sfida più attesa, quella dei bomber, la vince nettamente Lewandowski (7). Gol a parte, l’ariete polacca è devastante soprattutto nel primo tempo mandando in tilt la difesa portoghese con giocate e movimenti da vero fuoriclasse. Cristiano Ronaldo (5,5) invece regala ancora una prestazione incolore, fatta di lisci (sarà contenta la Gialappa’s) e troppo nervosismo. Poi dimostra tanto carattere presentandosi per primo sul dischetto e realizzando il calcio di rigore (sarà contento Messi?). Forse, la differenza nella sfida dei due super bomber la fanno i loro partner d’attacco: da una parte Milik (6,5) fa una partita eccezionale, forza fisica, gran tiro e intesa perfetta con Lewa fatta di veli e uno-due a ripetizione mentre Joao Mario (4,5) ricorda al pubblico di Marsiglia di essere in campo solo quando CR7 gli urla addosso di tutto.
Alla lotteria dei rigori Fabianski (6) non riesce nell’impresa di fermare i giocatori portoghesi mentre il suo collega Rui Patricio (7) diventa eroe parando il rigore a Blaszczykowski (5) che si becca l’insufficienza per il pesante errore dal dischetto. Chi invece gode è Quaresma (7), subentrato nel secondo tempo non riesce a cambiare le sorti della gara ma poi il destino dice che anche questa partita la deve decidere lui e il “trivela” non fallisce l’appuntamento con la storia segnando il rigore decisivo e mandando in estasi il popolo lusitano.
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